Autori famosi
CESARE PAVESE
Il vino triste
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La fatica è sedersi senza farsi notare.
Tutto il resto poi viene da sé. Tre sorsate
e ritorna la voglia di pensarci da solo.
Si spalanca uno sfondo di lontani ronzii,
ogni cosa si sperde, e diventa un miracolo
esser nato e guardare il bicchiere. Il lavoro
(l'uomo solo non può non pensare al lavoro)
ridiventa l'antico destino che è bello soffrire
per poterci pensare. Poi gli occhi si fissano
a mezz'aria, dolenti, come fossero ciechi.
Se quest'uomo si rialza e va a casa a dormire,
pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque
può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi.
Può sbucare una donna e distendersi in strada,
bella e giovane, sotto un altr'uomo, gemendo
come un tempo una donna gemeva con lui.
Ma quest'uomo non vede. Va a casa a dormire
e la vita non è che un ronzio di silenzio.
A spogliarlo, quest'uomo, si trovano membra sfinite
e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe
che in quest'uomo trascorrono tiepide vene
dove un tempo la vita bruciava? Nessuno
crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze
su quel corpo e baciato quel corpo, che trema,
e bagnato di lacrime, adesso che l'uomo
giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme.
EUGENIO MONTALE
Meriggiare pallido e assorto
Presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi
(Ossi di seppia)
ITALO SVEVO« La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi. »
(La coscienza di Zeno)
Oroscopo
Alla mamma
per la nascita del fratello Renato
La bionda fata sollevò le mani
sopra la culla in atto di preghiera
e nel chiaro mattin di primavera
suonò la bella voce in ritmi arcani:
«Spiriti eterni, Geni sovrumani
viventi dove il sol non ha mai sera,
scendete dalla vostra eccelsa sfera...
Venite, o Geni, dai regni lontani.
GUIDO GOZZANO
Donategli la forza e la saviezza,
la nobiltà dell'animo e del core;
ch'io l'ho predestinato alla bellezza:
e dategli la grazia delicata
della sua Mamma, dategli l'amore...»
Disse: e in ciel dileguò la bionda fata!
MARIO LUZI
« È incredibile ch'io ti cerchi in questo o in altro luogo della terra dove è molto se possiamo conoscerci. Ma è ancora un'età, la mia, che s'aspetta dagli altri quello che è in noi oppure non esiste. (da Aprile-amore, in Primizie del deserto) »
MARIO SOLDATI
« Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta. »
(Mario Soldati, La messa dei villeggianti, Mondadori)
PIER PAOLO PASOLINI
Alla bandiera rossa
Per chi conosce solo il tuo colore,
bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui
esista:
chi era coperto di croste è coperto di
piaghe,
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese
africano,
l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore,
bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi
sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e
operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti
sventoli.