AMIAMO IL BELLO MA CON COMPOSTEZZA
COMPUTER GRAFICA, CARTA FOTOGRAFICA - CARTONE FOREX, 2012
L'opera è realizzata mediante il montaggio e la sovrapposizione di figure estrapolate dal loro contesto originario e collocate in una composizione, in cui assumono nuova funzione e simbologia.
L’artista vuole infatti evidenziare come un singolo soggetto spostato dall’immagine di appartenenza contribuisca alla costruzione di una realtà “altra“, che nasce dal suo immaginario.
Tutte le figure di un’immagine hanno una forma, un colore e compiono gesti che diventano nell’opera funzionali al tema della composizione, anche se appartengono a mondi, periodi o momenti storici diversi.
L’artista si limita, quindi, a ritagliare ed accostare delle figure, servendosi del solo rapporto dimensionale tra quelle in primo piano e quelle poste più in profondità, senza fare ricorso a manipolazioni o modifiche.
Il rapporto dimensionale ha chiaramente la funzione di costruire l’impianto prospettico di tutta la scena. Esso si sviluppa attraverso il rapporto che si crea tra i soggetti in primo piano, posti su un piano d’appoggio, e la nave con le rocce sul fondo.
Il piano d’appoggio viene nascosto e allo stesso tempo costruito grazie alla dislocazione ed alle dimensioni delle figure stesse; sullo sfondo, invece, al di là delle rocce si erge una parete con frammenti di bandiere, striscioni e slogan di giornali.
Nella scena personaggi diversi si avvicendano, si scontrano e si intrecciano, descrivendo una realtà in cui, mediante ogni singola figura, convergono dimensioni temporali diverse.
La composizione quindi crea una dimensione “ neutra “, in cui i soggetti appartenuti ad opere pittoriche del passato interagiscono con le figure del presente, immortalate dagli scatti fotografici dei giornali.
Essa raffigura dei poliziotti che si accingono a sollevare un Cristo morto, mentre poco più in là altri si scagliano con violenza contro giovani attivisti; i gesti appaiono similari ma il loro significato cambia, grazie al diverso accostamento nelle scene.
Uno dei naufraghi rappresentati nella celebre opera “ La zattera della Medusa “ di Thèodore Gèricault, ha nei suoi occhi lo stesso sgomento e senso di rassegnazione appartenuti ai passeggeri della Costa Concordia all’Isola del Giglio.
Un giovane attivista, sulla parte sinistra della composizione, sta per scagliare un bidone contro i poliziotti, in una delle tante scene da anni protagoniste delle cronache di giornali e telegiornali; il ragazzo di fianco, invece, al posto di un sasso lancia un disco, che un altro soggetto si appresta a prendere al volo, emergendo con slancio dai cartelloni di protesta.
Sullo sfondo, dalla nave Costa Concordia, accasciata su un fianco, i naufraghi della “Zattera della Medusa“ rivolgono il loro grido d’aiuto a due dischi volanti, che con indifferenza li sorvolano e si accingono a varcare una grande porta.
La richiesta d’aiuto rivolta agli UFO e non ad una nave, come succede nell’opera di Gèricault, rappresenta la tendenza della nostra civiltà a credere con ingenua (e stupida ) speranza nell’esistenza e nell’imminente arrivo di esseri superiori, capaci di dare vita ad una nuova evoluzione della nostra specie ( vedi anche le aspettative del 21 Dicembre 2012 ) che la renderebbe in grado di liberarsi di un sistema socio-politico-economico-culturale indifferente alle esigenze dell’individuo, proprio come Diogene, che nell’opera rimane disteso sulle rocce, estraneo rispetto a tutto ciò che lo circonda.
La porta sulla parete di fondo rappresenta per l’artista il mezzo per accedere alla dimensione “ neutra “ che scaturisce dal suo immaginario, ma anche l’unico modo per evadere dalla realtà che lo circonda, così come per la figura posta sulla soglia. Quest’ultima, con le sue dimensioni sproporzionate, è una figura estranea rispetto all’intero impianto compositivo nella quale l’artista si rappresenta, diventando il mezzo attraverso cui l’ opera interagisce con la realtà, come nel caso del Bacco di Caravaggio in primo piano e il viso di Raffaello nascosto dietro i poliziotti.
Il titolo dell’opera, estrapolato anch’esso dal celebre Encomio di Pericle alla società ateniese, richiama la regola di vita ( èthos ) di una delle più grandi civiltà del mondo antico, in cui ogni uomo contribuiva alla crescita sociale, politica e culturale del mondo in cui viveva senza ricorrere ad interventi di natura divina e aliena.
Informazioni generali
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Categoria: Grafica
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Eseguita il: 2012
Informazioni tecniche
- Tecnica: COMPUTER GRAFICA
- Supporto: CARTA FOTOGRAFICA - CARTONE FOREX
Informazioni sulla vendita
- Prezzo: € 250,00
- Disponibile: si
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA76131
- Archiviata il: 22/04/2013
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