The constance of the storm
olio, tela di cotone 70x150cm, 2013
In seguito ad un grave incidente è conseguita una profonda autoanalisi, un viaggio introspettivo alla ricerca di sbagli e soddisfazioni, gioie e delusioni accumulate negli anni...per cercare di capire cosa è andato storto, cosa può avermi portato così vicino all'auto-distruzione?
Ho trovato una risposta non personale ma universale a tutto questo: abbiamo seguito una determinata strada fin da ragazzini, abbiamo preso delle decisioni che hanno comportato esclusioni ma ci hanno aperto anche nuove porte, tanti inseguono un sogno un ideale per non tradire la loro integrità per potersi ancora guardare allo specchio un domani ma soprattutto per coltivare e perseguire le proprie passioni, ciò che ci da la vera felicità, le vere soddisfazioni, nel mio caso l'Arte, la Pittura, la Musica (suono nella Metal Band "Dawn of Memories").
Seguire e credere nelle proprie passioni tanto da rimetterci quasi la vita.
Mi sono chiesto in questo periodo di riflessione: ne vale la pena?
La risposta che mi sono dato è stata: certamente, nessuno sa come andranno le cose, facciamo quello che ci fa sentire vivi e che riusciamo fare meglio, nell'arco di tempo che ci viene concesso su questa terra può capitare qualche incidente eppure, pur consapevoli del motivo per cui abbiamo rischiato così tanto continuiamo a seguire la nostra strada perchè è qualcosa di innato, fa parte di noi, è una responsabilità che abbiamo nei confronti della nostra anima, nei confronti delle persone che amiamo, siamo uno strumento di qualcosa che va oltre il concreto, oltre il corpo.
Per questo continuiamo a seguire una determinata strada nonostante incidenti e delusioni (qualunque sia la nostra strada non per forza quella dell'Artista) perchè nessuno può sapere cosa ci accadrà domani ma quello che facciamo quotidianamente (e che magari con la ripetizione diamo per scontato) è qualcosa che trasmettiamo agli altri, è un messaggio, un testimone di quello che siamo e nel caso dovessimo sparire da un momento all'altro di quello che eravamo.
Ciò che lasciamo: azioni, parole, ricordi, il lavoro di una vita, sacrifici, quadri, musica.. non morirà mai, è a prova di morte.
Da qui: "The constance of the storm" (la costanza della tempesta) allegoria della vita e delle sue continue sorprese, le ossa rotte proprio come erano rotte le mie ossa dopo l'incidente ma che si sono ricomposte per diventare più robuste di prima e poter così continuare il cammino.
Informazioni generali
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Categoria: Pittura
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Eseguita il: 20 settembre 2013
Informazioni tecniche
- Misure: 70 cm x 150 cm x 4 cm
- Tecnica: olio
- Stile: figurativo/surreale
- Supporto: tela di cotone 70x150cm
Informazioni sulla vendita
- Collezione: Mirandola (Mo)
- Disponibile: si
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA91495
- Archiviata il: 07/11/2014
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