Un week end ben speso tra poesie e fotografie...
Si è chiusa domenica 17 aprile a Roma la mostra "Anatomia dell'esistere"
Cosa c'entra un topo morto con l'arte e la poesia? E un cactus? Ed un'icona sacra?
Guardando le immagini della mostra di fotografia e poesia "Anatomia dell'esistere", la risposta era chiara: siamo creature, esposte darwinianamente alla vita, aggrappate alle nostre esistenze e alla ricerca di consolazioni.
"Anatomia dell'esistere" ha visto le immagini di Giorgia Gallinari, Virginia Mazzoni, Mario Michele Pascale incontrare le poesie di Raoul La Rosa. "Luogo del delitto", dal 15 al 17 aprile lo studio d'arte Evasioni di Roma. La mostra, di cui il Pascale è stato anche curatore, ha presentato testi e foto in una inedita veste grafica, comprimendoli su teli di plastica (quelli, per intenderci che si usano in pubblicità) alle pareti della sala espositiva. Esperimento ardito, ma ben riuscito. Immagini e versi mantenevano la loro singolarità, amalgamandosi perfettamente.
Il curatore è riuscito a stare sul filo del rasoio senza mai tagliarsi stando, fortunatamente, alla larga da tentazioni pseudo futuriste o tentando personalissime interpolazioni grafiche.
La fruibilità della mostra è stata eccellente. Le immagini si accoppiavano benissimo ai versi ed il visitatore è stato subito messo a proprio agio. Un tocco di classe, infine, è stato inserire le versioni strumentali delle canzoni di Bjork come sottofondo. L'atmosfera si rilassava conciliando la lettura, ma si è evitato il soliti, trito e ritrito invito alla sonnolenza con luci soffuse e arpeggio di chitarra che, purtroppo, funesta sia i vernissage che i readings.
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