Giuseppe Fortunato “Le Colate”
Sarnano - Palazzo del mercato Dal 22 Maggio al 6 Giugno 2010-05-08 - 60 opere di piccolo formato tratte dal ciclo le colate
Il faut toujours être ivre…….. mais de quoi? De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. Mais enivrez vous.
Bisogna essere sempre ebbri… di che mai ? Di vino, di poesia o di virtù, a voi la scelta. Ma inebriatevi.
Charles Baudelaire, Le Spleen
Entriamo nel Palazzo del Mercato, scelta mirata a risvegliare l’emozione del fuori percorso, in un’architettura proto-industriale ed atipica che si risveglia e si rianima come d’incanto, dopo tanti anni, e, da luogo di mercato, contrattazioni, brusio, comunicazione e colore locale diviene tempio di un silenzio attonito, scrigno contenitore di gioielli veri, dove riponiamo il tesoro: le nostre emozioni più profonde e più pure.
Quale momento migliore della tarda primavera per un risveglio inebriante che ci spinge fuori con forza dal lungo inverno letargico per ridarci coraggio e vitalità. E quale occasione più propizia della mostra mercato dell’antiquariato, lustro trentennale di un piccolo delizioso paesino termale sull’Appennino, da sempre accogliente meta di turisti.
Un’incontro felice e fortunato, tre volte fortunato in questa circostanza, il nome di famiglia, l’incontro e l’uomo. L’artista è silenzioso, schivo, riservato e … infinitamente attento. Inconsapevole dei sentimenti profondi che suscita e trasmette, con una sensibilità particolare nel toccare gli oggetti, nel sentire i materiali, nell’ascolto del mondo, nella gestualità della vita quotidiana in uno spazio che ama e ti fa amare e che comunica nelle pause di silenzi estatici coraggio e serenità.
In un mondo in cui la realtà è lontana dal sogno, il suo candore non dimentica, come succede a tutti noi umani – inglobati orribilmente nei nostri quotidiani rocamboleschi e labirintici – di svegliarsi in un’alba serena per osservare la purezza del profilo armonioso della costa croata dalla sua finestra, per commuoversi e mantenere intatto il ricordo nelle immagini della memoria e negli stimoli della continua ricerca nell’arte: nel segno, nella luce, nella puntualità della sua linea tranquilla, nell’ultima espressione sintetica e disciplinata della sua ricerca antica: la colata. Un segno forte ma equilibrato, deciso ma contenuto, guidato da una relazione con l’arte profonda e in perenne espansione.
Assempaforismo è la definizione giovanile ed entusiasta che l’autore dà nei primi anni ‘80 al suo movimento artistico ed indica … evoluzioni conquiste verifiche composizioni e scomposizioni provocazioni realismo e surrealismo fisicità e metafisicità stimoli amori citazioni paradossi fuori-scala … una poetica inebriante ed avventurosa oltre i limiti del tempo ed dello spazio. Giuseppe Fortunato ha una personalità poliedrica, un artista nuovo in perenne trasformazione e classico allo stesso tempo, un’espressione potente e significativa dell’’oggi. L’arte concettuale che è il tessuto del suo percorso culturale, lo porta ad interpretare il mondo con sottile ironia e parallelamente un cromatismo prepotente esplode da un naturale istinto creativo quasi a toccare, nelle contrastanti diversificazioni di colore, le infinite misteriose contraddizioni dell’essere.
Siamo sicuramente di fronte ad un artista di grande respiro, pittore e scultore, si dedica anche ad installazioni, performances ed allestimenti, il suo cammino evolutivo continua a sorprenderci per le sempre nuove implicazioni spirituali, la profonda aderenza al contesto attuale e la capacità di indurre un’umanità sempre più povera di contenuti ideali a riflettere per ritrovare stimoli vitali e ricomporre il suo equilibrio perduto
. Yuki Potenza
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