Radini Tedeschi non accetta il presunto Caravaggio
L’esperto del Caravaggio, Daniele Radini Tedeschi, interviene nel dibattito sul “San Giovannino” recentemente attribuito da alcuni studiosi al Merisi
Il famoso Daniele Radini Tedeschi, esperto del Caravaggio e autore di due importanti monografie sul pittore, interviene sul caso-Caravaggio, nato giorni fa, poiché alcuni Professori, tra cui M.Calvesi, R.Vodret, C.Strinati, hanno recentemente attribuito al Caravaggio il quadro “San Giovannino nutre la pecora” (olio su tela, cm largo 112 e alto 78) di collezione privata.
La loro attribuzione era stata pubblicata su Il Messaggero in data 9 Gennaio 2013. Radini Tedeschi replica su Il Messaggero in data 15 gennaio 2013 asserendo che il quadro non è di Caravaggio ma di Spadarino. Sostiene Radini Tedeschi: “Il quadro accolto cosi favorevolmente dal piccolo gruppo di critici è un’opera da me e da altri studiosi che citerò ritenuta di Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino e non di Caravaggio. Questo io posso solo che ribadirlo poiché come opera di Spadarino è stata pubblicata nell’importante monografia di Gianni Papi (pag.60-61-115-116); inoltre nessun elemento stilistico, dallo sfumato alla luce diffusa, può rimandare al Caravaggio; nessun confronto tra le opere oggi conosciute del Caravaggio può essere costruito per nobilitare il dipinto che sfacciatamente manifesta invece evidentissime analogie con l’arte dello Spadarino, tra l’altro pittore eccellente. Tale precisazione merita di essere sottolineata poiché l’opera non è museale ma di collezione privata. Quindi per mantenere l’oggettività della notizia occorre citare anche coloro che escludono l’attribuzione dell’opera a Caravaggio, oltre a me e Papi anche Nolfo di Carpegna (1955), B. Nicolson (1979- 1990), Giffi (1987), Cuzin (1997) senza considerare che il grande esperto di Caravaggio Maurizio Marini, al quale non sfuggiva nessuna catalogazione, non attribuisce mai a Caravaggio tale dipinto. Marini tuttavia è venuto a mancare recentemente, come morto è Federico Zeri il quale è al contrario stato citato con parere favorevole negli articoli in oggetto. Quest’ultimo punto merita un mio ulteriore chiarimento: nessuno toglie a Zeri la grandezza e il peso negli studi di storia dell’arte ma, come tutti noi, anche Zeri ha sbagliato, seppur raramente. Non è un caso che le debolezze di Zeri si concentrino quasi tutte su Caravaggio, dalle famose attribuzioni di Nature Morte Borghese sino alla Visione di San Girolamo (Worcester), passando per la controversa Susanna e i Vecchioni. Come era avvenuto per il Narciso, un tempo creduto del Caravaggio, ora attribuito dai più a Spadarino, che Sgarbi smascherò nel programma di Vespa dinnanzi al Ministro Bondi”; conclude infine Radini Tedeschi dicendo “Caravaggio è un pittore cosi chiaro, chiunque può comprenderne la bellezza e quindi una volta educato a questa riuscire a riconoscerlo pertanto non servono titoli accademici, cattedre o istituzioni per afferrarlo. Tra l’altro io, come Caravaggio, sono uno spirito libero e inquieto interessato all’arte e per nulla ai titoli Accademici.” Anche in questo caso Caravaggio e Spadarino dividono gli studiosi, tra favorevoli e contrari, lasciando aperta una incognita sul rapporto tra i due artisti.
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