Riflessioni sul libro di Corrado Alvaro
Foto di A. Lacquaniti
Eravamo andati a visitare la Locride ,scavi archeologici con annesso Antiquarium allora Direttore Claudio Sabbione al quale , in occasione del nostro tuor-perigesi con Gianni Gangemi offrì il mio libro di poesie Dall'isola Mediterranea...in un' altra occasione mi trovai in compagnia di Maurizio Paoletti, Cecilia Parra e un' amica archeologa Simonetta e mia moglie Cetta Taccone.
Visitammo anche Gerace e scendendo a Locri il sito degli scavi ,il teatro greco-romano...per poi finire a Scilla e Sant'Elia di Palmi...
Rimasero estasiati dei luoghi e dalla bellezza... furono ospiti a casa nostra diverse volte e provarono la cucina calabrese...Con Maurizio Paoletti rimase una amicizia che ancora oggi portiamo nei nostri affetti...
Ritornando a Locri nei miei studi e letture degli autori calabresi mi capitò di leggere il libro di CORRADO ALVARO :MASTRANGELINA -"dove le due anime di Corrado Alvaro si fondono ,
quella calabrese e quella europea"...
(Stefano Givanardi).
Ma la cosa straordinaria è che in questo libro C.Alvaro parla del ratto della Dea Demetra , statua assisa su trono ritrovata a Locri e finita nel museo dell'imperatore Federico a Berlino...
La statua fu trovata da Mastrangelo un contadino-cafone che fiutò l'affare e con la complicità della moglie Mastrangelina la nascosero cercando di trovare un compratore...uno di questi si chiamava Tecca, chiamato così da Corrado Alvaro nel libro che riuscì a comprare solo la mano sinistra e fin quando visse Mastrangelo la statua non fu venduta.
Alla morte di Mastrangelo la statua ,messa insieme , ricomposta nelle sue forme passò prima in Sicilia ,poi con nave a Genova ed infine in Svizzera dove l'imperatore di Germania Guglielmo II la comprò , con l'aiuto di molti DONATORI FACOLTOSI e con UNA pubblica sottoscrizione, l'acquistò , per un milione di marchi.
Sul retro la statua, assisa su un trono,
ha i segni della ruota del carro che la trasportava.
Le mancano le mani , la sinistra restò a questo personaggio Tecca e la destra che teneva in mano la pàtera sacerdotale...
"Chi l'ha veduta, nella sala del museo di cui costituisce un tesoro , dice che è difficile resistere alla sua arcana maestà e insieme familiarità, che rievoca il focolare domestico, la casa natale, gli avi, le compagne d'infanzia e l'amore e le nozze...
Questa statua , con i suoi seni a fiore del velo che la copre, con le trecce sottili dei suoi capelli ricadenti sul petto, ricorda quello che appare sacro e irraggiungibile in una donna, nell'età della nostra infanzia. E poi, più tardi, nella vecchiaia, che ridiventa ugualmente lontano e intangibile".
Tutto questo Corrado Alvaro lo racconta nel suo libro "Mastrangelina" in modo straordinario e nella narrazione tu che leggi ,ti sembra di essere presente,come se osservassi i personaggi protagonisti.
Certamente Alvaro conosceva la storia che coincide con i fatti storici e rende queste pagini belle ,auliche per
noi che non avendo vissuto quel presente abbiamo ricevuto dalla storia la trafugazione della statua di Demetra.
Uno per tutti che si interessò a questo fatto, come senatore della repubblica fu Emilio Argiroffi che fece una interpellanza in senato per chiedere alla Germania , la restituzione
della divinità che proveniva dall'antica Locri ,città della Magnagrecia.
Ma a nulla valsero le petizioni e altro,
la statua a tutt'oggi si trova ancorata
nella sala del museo di Berlino e questo alla faccia , all'indifferenza soprattutto dei calabresi che hanno espoliato un patrimonio archeologico
straordinario , cedendolo al mondo dove resta sbagliata la collocazione di queste meraviglie che ci appartenevano e che lontano dalla loro collocazione storica, non hanno nessun valore o solo di attrarre turisti in musei nei quali è collocato materiale artistico e archeologico trafugato a diversi paesi...
Se questa è cultura...vi lascio immaginare...
Antonio Lucio Rudy Lacquaniti
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