TRANS LIMITE
Tre scultrici dell'Euregio Trentino, Alto Adige, Tirolo
TRANS LIMITE
ANNAMARIA GELMI _ TRENTINO
ERIKA INGER _ ALTO ADIGE
GABRIELA NEPO-STIELDORF _ TIROLO
Luogo:
PALAZZO LIBERA E SPAZI URBANI DEL CENTRO STORICO
38060 VILLA LAGARINA (Tn)
Info: 0464.414966 - 0464.494200 - tonico52@yahoo.it
Inaugurazione:
Sabato 4 luglio 2015, ore 18.30, Palazzo Libera
In occasione del vernissage: ore 20.45, Corte di Palazzo Camelli
concerto finale dell’International Trumpet Symposium 2015
Durata/Orari: fino al 20 settembre 2015
a Palazzo Libera, ingresso gratuito, lunedì/martedì chiuso
Me-Gi-Ve 14.00 - 18.00
Sa-Do 10.00 - 12.30 / 14.00 - 18.00
Un’iniziativa di:
PROMART Trento, in collaborazione con il Comune di Villa Lagarina
Patrocinio:
EUROPAREGION-EUREGIO – Tirolo Alto Adige Trentino
Condivisioni e sostegno:
Regione Trentino/Alto Adige
Provincia Autonoma di Bolzano - Deutsche Kultur
Land Tirol
Ferienregion Tirol West
Kultur Stadt Landeck
Galerie Schloss Landeck
Comune di Appiano (BZ)
Lanserhaus Appiano (BZ)
UMIT Tirol
Handl Tirol
TARGET sas, Villa Lagarina
Eventi collegati:
1 agosto 2015, 17.00 - Castello di Castellano, nell’ambito di Castelfolk: Tavola rotonda: “Natura, cultura, ambiente, turismo. Parliamone”
10 settembre 2015, 10.30 - Visita guidata al percorso espositivo e workshop con l’artista
19 settembre 2015, 18.00 - visita guidata al percorso espositivo; un arrivederci ad Appiano 2016 con il concerto dei “Die Scholler”, Jodl, polifonia arcaica alpina a tre voci
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Trans Limite definisce il gioco tra i confini e il loro costante superamento.
Nel progetto artistico delle tre artiste provenienti dal Trentino, dall'Alto Adige e dal Tirolo, Annamaria Gelmi, Erika Inger e Gabriela Nepo-Stieldorf, si cela una chiara connotazione politica, già evidente nel titolo: nell'Europa unita, spazi culturali divisi da confini politici si sono ritrovati.
Ma il titolo rimanda anche alle analogie fra le tre posizioni culturali in esame. Tutte e tre le artiste si occupano dello spazio; lo spazio alpino, lo spazio della memoria culturale come esso si esprime nell'architettura propriamente alpina e gli stessi spazi personali interiori. Ogni volta lo sguardo su questi spazi evidenzia, nelle tre diverse espressioni creative, un aspetto particolare considerando che e come essi vengono costantemente integrati nella singola persona, costruendone l'identità. Ci si può quasi leggere il tentativo di definire, attraverso un tesoro culturale unico e all’interno della casa comune dell’Europa, una vera e propria identità europea. (Bernhard Braun)
Rinnovando una ormai sperimentata collaborazione con il Comune di Villa Lagarina, l’Associazione trentina PROMART propone agli appassionati d’arte le opere plastiche di tre scultrici contemporanee. Nei luoghi più vissuti del centro storico di Villa Lagarina (TN) e nei suggestivi spazi di Palazzo Libera, si alterneranno le lamine ed i profili metallici di Annamaria Gelmi, i possenti marmi di Erika Inger e l’apparente leggerezza delle resine e dei plexiglass di Gabriela Nepo-Stieldorf.
Il susseguirsi di stimolanti visioni, insieme all’articolata programmazione di eventi collegati alla mostra, distribuiti nel corso del lungo calendario espositivo, saranno – secondo gli organizzatori – gli strumenti utili per favorire il pieno coinvolgimento nel progetto della sensibile e numerosa comunità lagarina. Tra le altre iniziative, una interessante tavola rotonda che, nell’ambito di Castelfolk (in programma a cavallo tra luglio ed agosto) vedrà confrontarsi una serie di importanti interlocutori sul tema “Natura, cultura, ambiente, turismo”, tutte materie sulle quali, negli anni, si è positivamente concentrata l’attenzione degli amministratori di Villa Lagarina.
La mostra, che ha già vissuto un suo primo momento al Castello di Landeck, in Tirolo (maggio/giugno 2015), nella primavera del prossimo anno sarà ospitata al Lanserhaus di Appiano, in Alto Adige, a completamento dell’itinerario transnazionale promosso sotto gli auspici dell’Euregio e con la condivisione di numerose istituzioni pubbliche e sostenitori privati.
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Annamaria Gelmi ha cominciato la sua carriera – dopo gli studi artistici a Trento, Milano e Venezia – nel 1970, con la prima mostra nella sua città natale.
Nella sua opera, impronte, tracce e forme diverse si sono via via amalgamate in un unitario linguaggio espressivo. Negli anni ‘70 l’artista ha recepito il pensiero e le intuizioni della scuola di Francoforte e dell'esistenzialismo francese; successivamente, alla ricerca di un proprio autentico linguaggio, Gelmi ha vissuto la svolta verso l'astrattismo, inteso come liberazione. Ciò le ha consentito, soprattutto, di decostruire un paesaggio alpino sovracodificato.
L’impresa si compie attraverso la sperimentazione di materiali sempre diversi: plastica, vetro, pietra, differenti tipi di carta, cartone e colore e con una predilezione particolare per l'acciaio.
Osservando il suo percorso è evidente come Annamaria Gelmi sommi alla propria creatività artistica una grande esperienza di artigiana, nel vero e più nobile senso della parola.
www.annamariagelmi.com
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Erika Inger, nata in Alto Adige e professionalmente occupata a Vienna e Lana, si fa ispirare, per la sua arte, dal luogo in cui si trova. Questo vale sia per la scelta dei materiali, sia per la forma. La comunicazione con il luogo determina il concetto estetico, ma da essa si generano gli aspetti sociali, storici e politici che sfociano nelle sue opere.
Una parte dell’itinerario creativo di Erika Inger si può definire Land-Art in senso stretto, che lei elabora nella pietra, nel legno e nel metallo. Ma anche le opere che, al primo sguardo, non si farebbero rientrare in questa categoria, sono parte dello spazio in cui sono collocate. Non esistono per se stesse, da sole, autonome, ma trasformano lo spazio. L'osservatore non si trova di fronte ad un'opera, ma in uno spazio che si fa ora vivere di nuovo, secondo l'invenzione dell'artista, che mostra ed esprime qualcosa che senza questo intervento non avrebbe mai mostrato o potuto esprimere. Il paesaggio vissuto da chi ci sta di fronte si rivela, improvvisamente, come proprio paesaggio interiore, che va misurato ex novo.
www.erika-inger.com
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Gabriela Nepo-Sieldorf. Nata a Kufstein, in Tirolo, l’artista vive e lavora a Innsbruck.
L’artista lavora con creta, pietra, plexiglas e realizza installazioni. Gli studi in medicina e pedagogia hanno lasciato tracce nella sua attività artistica. Perché il suo interesse prioritario è rivolto al corpo, o per meglio dire all'involucro del corpo, che non rappresenta altro che il tramite fra il Dentro e il Fuori, fra l'Io e l'Altro. L'involucro del corpo costituisce quel confine che ci delimita dallo spazio circostante, ma che, contemporaneamente, lo mette in comunicazione con l'interno.
Quando GN-S in un'installazione fa rispecchiare nel luogo scelto per l'esposizione il “corpo del paesaggio” nel nostro proprio involucro, attiva una riflessione proprio su questi superamenti di confine e strategie di ritirata. Come altri corpi ci perviene anche il paesaggio, brusco o aperto, delicato o ruvido, organico e ambiguo o astratto e geometrico.
www.nepo-stieldorf.at
sabato 4 luglio 2015
Via Garibaldi, 10 - Villa Lagarina - Trento - Italy
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