Rocchetto + Telaio

pietra di Vicenza, filo, acciaio, plexiglass, 2013

L'opera apre a una serie di telai quali parti di macchinari delle officine ormai chiuse che si sviluppano attraverso forme geometriche realizzate con materiali come ferro, pietra, legno e fili.
Le prime sculture sono installazioni ispirate al ritratto del lavoratore contemporaneo sviluppate in uno stile teatrale. Il tema riprende la tesi del filosofo francese Jean Baudrillard “Fine del lavoro. Fine della produzione…” dal libro Lo scambio simbolico e la morte, Feltrinelli 1976. I lavori più recenti segnano un continuo legame col tema iniziale, riguardano le officine e le manifatture in particolari quelle tessili. Le opere comprendono una serie di telai dove si mette a frutto lo studio della forma plastica, del materiale, ma si evoca anche la condizione sociale attuale. “Ci saranno sempre delle fabbriche per nascondere che il lavoro è morto, o che esso è ovunque o in nessun luogo”. Da gelidi rocchetti statici, dai movimenti negati, a una visione più ottimista con opere che indagano il colore e le dinamiche di un lavoro simbolo di cambiamenti dei costumi, risorse, nascita. E allora il telaio si diffonde rapidamente come un vortice e investe ciò che incontra sul suo cammino.

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 2013

Informazioni tecniche

  • Misure: 70 cm x 70 cm x 20 cm
  • Tecnica: pietra di Vicenza, filo, acciaio, plexiglass

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA214804
  • Archiviata il: 23/06/2024

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