questo testo è stato censurato ora lo ripropongo e vediamo

analizziamo il livello di intelligenza del posto
Elucubrazioni estemporanee dell’artista Franco Anselmi:
Eravamo nel lontano 1994 , la crisi era arrivata , la mia Grande Crisi.
Non sembrava una crisi diversa dalle molteplici altre che capitano ad un artista e uomo ( LA CLASSICA CRISI DEI ULTRA QUARANTENNI), una crisi che sembrava una bonaccia nel mare della creatività, un desiderio di evasione nel fiume della vita .
Troppi erano i problemi che affliggevano la mia povera grande mente ed erano di molteplici derivazioni sia sul piano della professione sia sul piano umano.
Ho avuto il coraggio, un po’ azzardato forse , ma salutare, di tagliare con tutto, fare piazza pulita col passato e aprire un nuovo cassetto della mia esistenza .
Quindi ho eliminato drasticamente la visione paranoica della situazione socialpoliticaeconomicaartistica elazionale…. Che avevo e ho catarticamente ricominciato a costruire una visione più distaccata e solidamente posata su basi ironiche del mondo che mi circondava.
Ecco che appaiono quindi i soggetti che vedete oggi nella mia pittura.
Anche la tecnica si è mutata come pure i colori che sono oggi più gradevoli, in barba ad una famosa e ammanicata critica di Treviso che disprezzava l’arancione.
Il rosso mi si diceva doveva essere usato con parsimonia , io invece lo metto a palate, ho riscoperto il gusto della vita!
Le tecniche che usavo ( per la maggior parte sperimentali ) non erano ben apprezzate dalla critica ora ho fatto un minestrone di tecniche che non collimano tra di loro ma che io riesco a far andare d’accordo proprio come dovrebbero certe persone di mia conoscenza .
Mi si diceva : “ stai nel tuo studio a lavorare e un giorno qualcuno ti scoprirà…” a 40 anni non mi aveva ancora scoperto nessuno ( dipingo dall’età di 16), allora ho deciso di andare a vedere perché e ho trovato che il mondo dell’arte altro non è che una grande mafia di interessi e di raccomandazioni ora politiche ora su base sessuale ora di tornaconti commerciali , ben poco contava l’Arte , contavano solo i soldi, gli artisti erano e sono tuttora semplice carne da macello, un mezzo per critici e galleristi di acquisire potere, fama, soldi.
Non ho voluto entrare in nessun compromesso e mi sono rivolto alla gente, attraverso il mio operare in sintonia con i sentimenti dell’Uomo e attraverso una profonda analisi psicologica sia dei colori che dell’inconscio umano, ho ricevuto molta più conoscenza dai libri di Psicologia e di Sociologia che da qualsiasi critico anche preparato. Molto utile per la mia nuova vena artistica è stato l’amore , amore per le persone, la conoscenza più profonda del dolore, la ricerca di qualcosa di puro, di sereno, la visione incantata che i bambini hanno del mondo, ma non mi sono rivolto ai bambini perché loro il loro mondo la sanno già creare in proprio, io mi sono rivolto agli adulti che sanno ancora trovare in se stessi il bambino nascosto che la vita ha occultato sotto sedimenti di esperienze, necessità, cultura, ipocrisie.
Il mio operare in arte quindi lo interpreto come una operazione di risanamento intellettuale, un recupero emozionale, una ricerca che parte dalle origini della vita, cerco di trovare e di far trovare il senso pieno dell’ esistenza e dei sentimenti. Mi considero un catalizzatore di un processo mentale che ogni essere vivente necessariamente deve fare ad un certo punto della sua vita.
Certamente non ritengo di essere un GURU ma nel mio piccolo vedo che una visione più ironica della vita e dei suoi problemi mi fa vivere meglio con me stesso e mi ricolloca nella giusta dimensione della mia condizione umana.
Di seguito pubblico una critica di V.Sgarbi che fra molti altri apprezzo per l’onestà intellettuale ( almeno nel campo dell’arte)-
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