Questa serie limitata di quattro opere nasce per partecipare al progetto Biennal Tour USA 23/24, che ha visto queste opere selezionate ed esposte nelle quattro città americane: Washington, Miami, Los Angeles, New York. Si tratta di opere materiche, la cui tecnica sperimentale dell'uso del filo si ispira alla grande pittrice sarda Maria Lai. Tale tecnica nasce dall'esigenza di rimarcare il forte simbolismo tra femmineo e vita rappresentato dal filo, al quale è stato accoppiato l'uso di fogli metallici (oro, argento e rame), ma anche ottenere un effetto scultoreo come se le figure uscissero dalla tela, anche per questo nascono in tonalità di bianco e poi vengono dettagliate con il metallo laminato che simboleggia: potere, fertilità, divinità e protezione. L'oro rappresenta la regalità e la divinità, l'argento purezza e innocenza e infine, il rame simboleggia la donna e il suo segno alchemico (Lo specchio di Venere). Anche la forma delle tele nn è casuale e varia: La losanga è connessa alla fonte di vita, alla fertilità ed alla rigenerazione ed è una rappresentazione simbolica della vulva e del triangolo pubico; il rettangolo rappresenta stabilità e sicurezza; l'ovale (uovo) una vita che ancora non si vede, ma che sta seguendo il suo processo di formazione e di crescita (fertilità); e infine il cerchio che simboleggia il principio, centro, perfezione, il divino. Questa serie rappresenta la dualità tra condizione femminile ed elementi naturali. Le quattro stagioni della donna: fanciullezza, giovinezza, maturità e vecchiaia, scandiscono i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco.