Andreas McMuller, il poeta della luce che “scrive” su linee di corpi femminili
Il corpo nella fotografia di Andreas McMuller si fonde con l’idea del tutto, allineandosi in un’unità immaginaria fatta di sussulti, un mosaico di ombre e linee lucenti.
Non avrebbe mai immaginato Andreas McMuller, fotografo di Cadelbosco di Sopra (RE), classe 1966, che dalla sua prima fotografia del 1972 con una Rolleiflex avrebbe avuto un tale successo colmo di riconoscimenti a livello internazionale, fino a diventare un architetto di forme e spazi corporei.
I suoi scatti conferiscono alle immagini purezza e candore come sculture del Canova, rendendolo un poeta della luce, che scrive su linee di morbidi e generosi corpi femminili.
Il suo sguardo va oltre la mera rappresentazione, superando la realtà sensibile fino a raggiungere il pensiero ed il sogno. Il corpo diventa un mondo fatto di silenzi, di spazi nascosti o appena accennati, immersi in luoghi profondi, di angosciose inquietudini e fremiti, di attese e ritrovamenti, di gioiosa vitalità, di irruenza immobile, di contrastata armonia.
Un corpo, un mondo ove l’essere al di là dei tanti contrasti immaginari può incontrare se stesso per rinnovarsi.
Ecco che la promessa di felicità stendhaliana – la bellezza – diventa una certezza di salvezza
Adriana Soares [Critico e Giornalista]
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