Prigioniero di me stesso

Acrilico su tela, 2024

In questo dipinto, ho cercato di esprimere il profondo senso di prigionia interiore, rappresentato dalla sagoma al centro, intrappolata in una rete intricata che riflette il tormento di chi è prigioniero delle proprie paure e dei conflitti più intimi. 

La rete non è solo una barriera esterna, ma un intreccio mentale che trattiene, un simbolo delle forze invisibili che ci impediscono di avanzare. 

La linea imperfetta sul lato sinistro incarna il flusso inarrestabile della vita, un ciclo che si muove verso l’oblio, in cui le figure, volutamente imperfette, perdono gradualmente la loro identità, dissolvendosi. 

Queste imperfezioni sono un riflesso della fragilità umana, della nostra incompletezza di fronte al tempo e alle sfide della vita. 

L’orizzonte sfocato suggerisce un futuro indefinito, quasi cancellato dalle stesse paure che imprigionano l’anima ed impediscono ogni possibile liberazione

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