Apologia di un bene confiscato alla mafia
“Apologia di un bene confiscato alla mafia” narra una storia vera, finita di scrivere il 3 settembre 2016. È una storia di fatti incomprensibili, come tanti che accadono in Italia, che accadono in Sicilia, che accadono a Palermo. Coincidenza volle che il libro fu terminato proprio il giorno di ricorrenza del 34° Anniversario dell'omicidio di mafia del Prefetto Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, avvenuto a Palermo proprio il 3 settembre 1982! «Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato e delle sue Istituzioni e delle Leggi.» Era il mese di giugno 1982 quando Carlo Alberto dalla Chiesa pronunciò queste parole a Palermo in coincidenza con la pubblicazione del “Rapporto dei 162”, una nuova mappa del potere mafioso a Palermo che porterà a 97 mandati di cattura e 18 arresti, e che svelerà anche varie commistioni tra mafia e politica. Fu lo stesso Carlo Alberto Dalla Chiesa a portare questo Rapporto alla Procura della Repubblica di Palermo. Allora Dalla Chiesa definì la mafia “poli-centrica”, e chiaramente non prese neanche minimamente in considerazione il fatto che la mafia fosse un fenomeno criminale organizzato appartenente alla sola Sicilia occidentale. Quello che è accaduto negli ultimi anni del XXI Secolo, e quello che è accaduto negli ultimi mesi del 2016 della storia politica e sociale del nostro Paese, dimostrano quanto profetico e lungimirante fosse allora Dalla Chiesa, e dimostrano, cosa oramai risaputa da tutti, che la mafia è infiltrata ed insinuata in ogni angolo delle istituzioni politiche e burocratiche del nostro Paese e delle nostre Istituzioni, di ogni ordine e grado, dall'estremo nord, all'estremo sud.
100 giorno dopo l'uccisione del Segretario Regionale del PCI Pio La Torre, Carlo Alberto dalla Chiesa venne ucciso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e a Domenico Russo, sua agente di scorta. Era il 3 settembre 1982.
«Un Uomo delle Istituzioni che contrasta la mafia viene colpito a morte quando viene lasciato solo dalle sue stesse Istituzioni»: fu quello che disse Dalla Chiesa al giornalista Giorgio Bocca pochi giorni prima dell'agguato mafioso, come se sapesse già la strada che aveva intrapreso avendo accettato l'incarico di venire a Palermo per fare il Prefetto e sconfiggere la mafia. Era oramai consapevole della sua profonda solitudine. Quella di chi rimase sempre fedele, e senza alcuna esitazione, ai propri principi e che non si piegò mai all'illegalità e al malaffare.
Forse fu il ricordo di questa tragica e dolorosa vicenda che mi ha portato a scrivere questa “Storia Vera”. Forse è il ricordo di quell'adolescente che ero io allora e che sconvolto e incazzato nel vedere questi fatti violenti e sanguinari, voleva dare da adulto il suo piccolo e infinitesimo contributo per rendere la Sicilia migliore - Forse sì! O forse no! - Ma la “Storia Vera” c'è ed è quella che leggerai!
E’ una storia realmente accaduta e raccontata nei minimi dettagli, documentata in tutti i particolari burocratico-amministrativi, inconfutabile ed insindacabile per la mole di documenti che riporto e che dimostrano lapalissianamente che quello che presento in queste brevi “Note” raccontano di fatti, di fatti accaduti, di fatti incredibili, di fatti kafkiani, di fatti che dimostrano chiaramente che quelle che sono le intenzioni politiche esplicite e pubblicizzate su tutti i mezzi di comunicazione di massa, di fatto contrastano sempre e frontalmente con la realtà vera, quotidiana e reale. Sono fatti accaduti che rimarranno nell'oblio - forse sì! o forse no! - che hanno fatto vittime innocenti, che hanno ucciso speranze, che hanno ucciso la voglia di fare, che hanno ucciso il futuro, che hanno ucciso il cambiamento, che hanno ucciso le anime delle persone che avrebbero voluto cambiare in meglio piccole cose ma che non potranno farlo mai più in questa terra: la Sicilia!
Perché si inizia dalle piccole cose, dai granellini di sabbia del deserto presi uno alla volta e resi più belli, perché è da lì che bisogna iniziare per cambiare veramente il Mondo, dalle piccole cose, una alla volta, passo dopo passo, «step to step», altrimenti sono solo «chiacchiere e distintivo!», come fa genialmente dire a Robert De Niro–Al Capone, nel Film “The Untouchables” (1987) il Grande Regista statunitense Brian De Palma.
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Apologia di un bene confiscato alla mafia
Saggistica
- Anno : 2016
- ISBN : 9788822839763
- Disponibile : Si
- Prezzo : € 0.9
Editore: StreetLib Milano
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