Immanenza e pregiudizio. L'apparire dei segni del divenire (settembre 2020)
La domanda sulla morte è la questione primaria della metafisica, e sembra comprendere tutto. Considerare la propria vita e quella di ogni essere vivente come pure l’esistenza del mondo come positiva, consente una disposizione nella ricerca di ragioni e senso, altrettanto positiva; se siamo ciò che siamo non lo dobbiamo certo solo a noi o al nostro gusto per la sopravvivenza, ma alla realtà che ci circonda. Senza realtà non ci saremmo neppure noi come individui. Tutto è in relazione e tutto è interdipendente senza essere indispensabile. Quando a volte pensiamo la morte, non ragioniamo sulla morte, né della morte, solitamente indaghiamo la paura e l’angoscia legate alla morte, che non sono però della morte, ma appartengono alla sfera delle emozioni, ne sono il risultato. La riflessione sulla morte deve tradursi nell’investigare sulla vita; più il ragionamento si fa intenso, più ne ricaviamo informazioni sulla nostra identità, sul senso del vivere e sulla realtà. Decisivo è perciò relazionarsi col mondo.
Nel sapere informatico che ci ha colonizzato definitivamente, che risulta sempre più stratificato e compresso, manca l’essenziale, il senso ultimo. L’industria della felicità, sostenuta da fascinazioni ripetute quotidianamente dalla tecnica, non sa definire un qualche orizzonte, un qualche punto fermo; addirittura il web brulicante di possibilità, diventa un cimitero sempre aperto, una specie di santuario dove rivedere i morti, sorta di Spoon River contemporanea e sempre aggiornata.
Immanenza e pregiudizio. L'apparire dei segni del divenire (settembre 2020)
Filosofia
- Anno : 2020
- ISBN : 978-88-31693-34-9
- Disponibile : Si
- Prezzo : € 10
Editore: youcanprint Lecce
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