La Galleria Accademica presenta Manuela Pederzolli.
L’unità del molteplice sensibile.
L’Accademia Internazionale diSignificazione Poesia e Arte Contemporanea, in convenzione formativa conl’Università degli Studi di Roma Tre, accreditata dalla Regione Lazio, iscrittaall’albo di Roma Capitale e del Comune di Canale Monterano, presidentefondatrice la prof.ssa Fulvia Minetti, vicepresidente il dott. Renato Rocchi,direttore artistico Antonino Bumbica, inaugura la mostra dell’Artista ManuelaPederzolli alla Galleria Accademica d’Arte Contemporanea della Città d’ArteCanale Monterano di Roma in Corso della Repubblica n.50 il 6 luglio 2024 alleore 19.00, aperta al pubblico fino al 20 luglio 2024 ore 10,30-12,30 coningresso gratuito.
Nata a Bergamo nel 1963, Manuela Pederzolli studia lingue,trucco professionale per cinema e teatro e successivamente pitturaall'Accademia di Belle Arti di Brera. Lavora nel campo della moda come brand ecollection designer. La sua ricerca, fra Parigi, Monaco e Salisburgo la conducea lavorare per alcuni fra i teatri e festival più importanti d’Europa intournée e rappresentazioni come creatrice di personaggi e makeup artist.Perfeziona gli studi in acconciatura ed estetica. Consulente e project managerlavora per molti anni per un brand italiano sino a quando decide di dedicarsitotalmente all’arte, non potendo procrastinare oltre il suo bisogno diesprimere il colore al di fuori degli schemi commerciali. Espone dal nord alsud dell’Italia, in Francia alla fiera ART3f nel 2021, a Madrid pressoCaptaloona Art Gallery nel 2022, a Londra alla London Art Biennale nel 2023.Partecipa alle pubblicazioni “I narratori del nostro tempo”, a GoddessartsMagazine e ad Art Anthology. Nel 2023 riceve il Riconoscimento al MeritoSpeciale della Giuria al Premio Accademico Internazionale di Poesia e ArteContemporanea Apollo dionisiaco con mostra alla Biblioteca Nazionale Centraledi Roma e pubblicazione di opera e critica in semiotica estetica nella MostraAccademica dell’Arte Contemporanea online.
“Finanche da un dettaglio figurativo realista, la Pederzolliapre micromondi intatti ed inauditi, sono le soglie di un oltre che legaindissolubilmente il luogo umano e il luogo naturale: una dimensione di senso.Così anche la materia inerziale della foglia autunnale si ravviva di caratteriepidermici e dell’ignea ed elementare fluidità di un sangue che scorre ancora,che si dona alla metamorfosi.
Allora l’intima sostanza dell’acqua, quella catturata fra lavisibilità e l’invisibilità dell’umbratile, dello spazio franco che mesce sé ealtro da sé, è il rosso sanguigno, la linfa che scorre nell’umano, che rifondealla liquidità del grembo naturale, che solve i confini delle cose. Chiprofonda nella verità acquea e riemerge eroicamente in superficie regna allacorona dei propri passi.
Delle forme l’artista ascolta il movimento dei vettori, laprofondità delle energie, finché il luogo oggettuale si svolge nel camminostesso del luogo soggettuale, diviene il labirinto che conduce al connubiodella coscienza all’inconscio, della luce all’ombra, della medesimezzaidentitaria alla differenza.
L’artista segue il rituale di poiesis ed ekstasis, di plasmazionee rapimento, che esce da sé per abitare il mondo e sentire come il mondo sisente, a ricrearlo e a ricrearsi in un chiasmo profondo fra senziente esensibile, spargendo miriadi di gemme emotive dalle cromie fulgenti.
La solitudine del viaggio nell’inconscio personale è vintadall’artista nell’incontro con gli archetipi dell’inconscio collettivo per unasintesi che superi la dialettica degli opposti, lungo la via individuativa. Ildialogo con la dimensione altra dell’Ombra è volto all’assimilazione delrimosso e alla catarsi delle connotazioni negative nel risolvimento dellareintegrazione.
Il vissuto intimo ed emotivo della rabbia, bloccato nelplesso solare, convoglia allora nella radialità lucente della corolla floreale,purifica, unendo i piani di manifestazione del tutto nell’uno assoluto, nellafiorente quintessenza circolare.
Il fiore è la personificazione della luce nascentedall’ombra sacrificale, dalla nigredo del vecchio sapere, per i semigerminativi in eterno ritorno di nuova coscienza.
L’artista vince la morte nella visione dell’imperturbabilecontinuo sussistere accadente della vita naturale. Il seme è un movimento metaforicodi messa in opera della verità rinnovante, è il superamento della finitudinedella cosa nella relazione al grembo di perpetuazione.
La percezione dell’artista s’intreccia indissolubilmente conla propriocezione, nell’atomia frattale della natura la Pederzolli riconosce lapropria stessa costituzione naturale, che trova la coessenzialità degli statipsichici alle espressioni elementari del mondo. Così l’al di là della visione èla sintesi dello spiraglio di serratura della terra alla chiave d’ingresso dell’uomo,che è lo sguardo sinestesico dell’arte.
L’artista invita a superare la distanza di separazione dellecose, allora la pelle si giunge alla pelle, le cose si abbracciano in un tuttounico innamorato e dalla melodia si risale al ritmo, alla prima metricaprofonda della vita, nell’appartenenza essente ad un unico cuore di mondobattente.
La danza di Shiva unisce microcosmo e macrocosmo, dal ritmodi nascita e di morte ai i cicli di creazione e distruzione universale, è ilsacro assenso alla vita nel connubio degli opposti in un tempo eternamenteritornante.
L’unità del molteplice sensibile della Pederzolli è espressadalla forma totemica, in una ierogamia fra immanenza e trascendenza, nellasizigia della terra e del cielo, ove il grembo terrestre trasmuta in senso e inconoscenza, nella ritrovata origine comune e unitaria, all’oro alchemico chemuove e che rifonde la visione fogliare dei singoli punti di vista.” (FulviaMinetti)
https://www.accademiapoesiarte.com/mostra-manuela-pederzolli
sabato 6 luglio 2024
Corso della Repubblica 50 - Canale Monterano - Roma - Italy
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