La Galleria Accademica presenta Antonio Molinari e Delia Landi.
Del volto la casa dell’anima.
L’Accademia Internazionale diSignificazione Poesia e Arte Contemporanea, in convenzione formativa conl’Università degli Studi di Roma Tre, accreditata dalla Regione Lazio, iscrittaall’albo di Roma Capitale, presidente fondatrice la prof.ssa Fulvia Minetti,vicepresidente il dott. Renato Rocchi, direttore artistico Antonino Bumbica,inaugura la mostra in memoria di Antonio Molinari e Delia Landi alla GalleriaAccademica d’Arte Contemporanea della Città d’Arte Canale Monterano di Roma inCorso della Repubblica n.50 l’8 giugno 2023 alle ore 18.00, aperta al pubblicofino al 22 giugno 2023 ore 10,30-12,30 con ingresso gratuito.
L’architetto e artista AntonioMolinari è nato a Tricarico in provincia di Matera in Basilicata nel 1947 ed èmorto a Canale Monterano nel 2022, dopo la morte prematura dell’amatissimamoglie Delia Landi nel 2018. Antonio Molinarie Delia Landi conseguono la laurea in architettura a Valle Giulia, per tre annilavorano in Algeria, tornati in Italia aprono uno studio professionale erealizzano varie opere a Roma e dopo il terremoto del 1980 in Irpiniaprogettano e realizzano ristrutturazioni di edifici a Tricarico, costruisconocase nuove nel piano di zona per l'edilizia popolare. A Canale MonteranoAntonio Molinari progetta e realizza nuove case, tra cui Casa Villanacci,Casale Baiardo, Marietti e il Casaletto di Madonnella, disegna il logo dellaRiserva Naturale di Monterano, il logo del maneggio di Caino, il logo di casaleBaiardo. L’architettura del Molinari ama sperimentare i materiali: sa unire ilmetallo, il cemento, il vetro, in una sintassi compositiva originale. Fra leopere significative a Roma si ricorda la palazzina di Viale dei Romanisti, ilNovotel, il complesso di piazzale della Radio, il Maximo Shopping Center,progettate e realizzate insieme alla moglie Delia Landi.
“In carboncino su tavolette di masonite sono i ritrattidegli amici del Molinari, la masonite è il materiale semplice e popolare degliarredi interni, così si può dire in metafora che nell’architettura checostruisce il vasto spazio del cuore è l’arredo essenziale e innumerevole deivolti della relazione umana, amicale e affettiva dell’architetto, come valoreprimo della sua vita. I dettagli sono tracciati con nero tratto riarso dalsentimento igneo della sua franchezza, della sua istintività diretta e immediata,che brucia le apparenze. Questi ritratti così abitano profondamente l’autorecome il fruitore, superano la dimensione della maschera convenzionale dipresentazione sociale dell’abitudine a vedere: sono volti di verità senza veli,che parlano abissalmente delle strade segnate del cammino identitario.
I visi del Molinari rubano l’essenza non scissa dal diveniretemporale, in un abbraccio profondo che solve la dimensione antitetica diistante e d’eternità. Queste emersioni identitarie sono epifanie di un ascoltointeriore, di un descensus ad inferos che si sospinge oltre le necessitàquotidiane dell’alterità, le quali puranche l’artista in vita curava condedizione assoluta: è una percezione che viaggia al di là del dicibile dellacoscienza, a trovare l’emozione profonda e taciuta, che sottende il tono muscolaredell’espressione. L’architetto elargisce la parola inespressa del vissuto,dandolo alla luce della forma. Il Molinari, nella distribuzione architettonicadegli elementi portanti dell’essere, trova del volto la casa dell’anima.Allora, sotto il tetto dei pensieri, sono le finestre degli occhi e la sogliadelle labbra, a schiudere l’ineffabile della ragione nelle modulazioni fluidedel sentimento.
Dell’uomo egli ritrae i segni di una finitudine, che rimandaai molteplici significati di malinconia, di memoria, di speranza,d’introspezione, di dolore, di sfida, di consapevolezza, di dubbio, d’ironia,di volontà, di ostinazione. E questa finitudine, fatta di rughe come viedell’essere, trascende nel valore eternante di una collettività, ove lasolidarietà è letteralmente il luogo umano della solidità, che rende l’iovincolato all’altro per l’intero del sé stesso. Il corpo sociale partecipadella salda coesione di ogni singolo elemento necessario in solidum, a crearel’equilibrio di composizione armonica del riconoscimento mutuale, che suggellail dono del reciproco legame di riconoscenza. Così nelle molteplici facce delladifferenza è il contenuto sostanziale dell’identità, che si racconta ed èraccontata, fra dedizione e gratitudine, perché l’altro è un viaggio direintegrazione unitaria.
I dipinti, che serbano la sinestesia della partecipazionecreativa unanime della moglie Delia Landi, offrono una materia fisica nodosa,concreta e grave, a restituire la continuità originaria fra pelle umana e pellenaturale, fra il corpo e la terra, che l’epoca attuale ha smarrito. I visi sonoappezzamenti di terreno coltivato dal tempo, arato dalla fatica e dagliaffanni, a germogliare il raccolto d’identità autentiche. Le mani sono grandiad afferrare tangibilmente il valore incontestabile del lavoro. I colli sonoeretti fusti arborei, cresciuti dall’orgoglio sano della volontà, che orientaalla luce della coscienza di una provenienza e di una destinazione di sé alnucleo familiare e sociale di un’appartenenza inscindibile.” (Fulvia Minetti)
https://www.accademiapoesiarte.com/antonio-molinari-delia-landi
sabato 8 giugno 2024
Corso della Repubblica 50 - Canale Monterano - Roma - Italy
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