Corpus et Acqua
Installazione del maestro Borozan per le Giornate Europee del Patrimonio 011
Come di consueto, l’Italia aderisce, insieme ad altri 49 Stati Europei, alle Giornate Europee del Patrimonio 2011 che avranno luogo nel nostro Paese il 24 e il 25 settembre, con lo slogan, ormai consolidato: “L’Italia tesoro d’Europa”. Le Giornate, fin dalla loro istituzione nel 1954, sono state apprezzate da tutti i cittadini che, attraverso questo momento di grande partecipazione, hanno avuto l’opportunità di conoscere lo straordinario patrimonio culturale europeo. A questa grande festa europea, il MiBAC partecipa con tutti i suoi Istituti centrali e territoriali che, oltre ad organizzare eventi per l’occasione, aprono gratuitamente al pubblico tutti i luoghi d’arte statali, che comprendono il patrimonio archeologico, artistico e storico, architettonico, archivistico e librario, cinematografico, teatrale e musicale.
Il maestro Igor Borozan, come suo consueto, partecipa all’evento europeo con un’ opera assolutamente inedita.
Il suo viaggio prosegue e la “camicia”, liet motiv dell’artista, si trasforma come una crisalide e prende il nome di “Corpus et Acqua” il corpo diviene un involucro, come un contenitore “a perdere”, l’acqua è l’essenza, come la vita che incessantemente scorre libera e soave, talvolta violenta ed impetuosa ma sempre rigenerata. Si tratta di un’installazione temporanea realizzata presso la Fontana Storica del 1889 nello splendido scenario naturalistico del parco termale di San Gemini.
Borozan sceglie l’acqua come primo dei quattro elementi, materno e primordiale, acqua che cade dal cielo o che emerge dalle viscere, vitale, insostituibile; il nostro corpo ed il nostro pianeta Terra sono costituiti per la quasi totalità proprio dall’acqua.
Filo conduttore di tutte le cose: generatrice, vitale, mortale, ispiratrice, curativa, magica, affascinante e misteriosa.
L’opera di Borozan vuole essere proprio un inno alla bellezza, alla vita e alla creatività. Una gigantesca camicia di fluido e leggero tessuto bianco diviene l’involucro attraverso il quale entra ed esce acqua, in una sorta di ciclo continuo tra vita e morte, tra dare ed avere.
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