Herb Ritts
(Los Angeles, 13 agosto 1952 – Los Angeles, 26 dicembre 2002)
Ma vi sembra così scandaloso Herb Ritts, ormai quindici anni dopo la sua scomparsa? Non credo lo fosse neppure allora. Ma per Facebook lo è. Un annuncio promozionale della mostra di Herb Ritts, a Milano nel 2016 è stato rifiutato perché "Le immagini non possono essere esplicitamente sessuali, evocare scene di nudo, mostrare grandi scollature o concentrarsi su parti del corpo senza che sia necessario".
Stephanie, Cindy, Christy, Tatjana, Naomi, Hollywood 1989
La foto scandalosa, per la cronaca, era questa che vedete qui a fianco, con le cinque supermodelle (nude, sì, ma neppure un capezzolo in vista...) accompagnata da un video in cui la voce di Ritts spiega la genesi della foto medesima.
Herb Ritts è stato un fotografo e regista americano, nato a Los Angeles nel 1952 in una facoltosa famiglia ebrea (proprietari di un’importante azienda di mobilia Ritts Co.), cultore del ritratto e della fotografia black & white, quello che caratterizza il suo stile e i suoi scatti glamour sono semplicità, utilizzo della luce solare e un rimando alla classicità.
trascorre la sua prima adolescenza nell’agiatezza, studiando economia e cercando di sfondare nell’ambiente musicale del rock. Nel 1974, subito dopo aver conseguito la laurea, dichiara alla sua famiglia di non essere interessato a proseguire l’attività di famiglia e di volersi dedicare a tempo pieno all’arte, oltre a svelare la sua omosessualità.
In quel periodo comincia a prendere lezione serali di fotografia. La svolta arriva nel 1978: durante una gita a San Bernardino, Herb Ritts scatta delle foto all’allora aspirante attore Richard Gere, che era un suo amico di famiglia, e gli scatti piacciono talmente tanto che vengono scelti dalla casa di produzione di Gere per pubblicizare il suo film American Gigolò: le foto ritraggono Gere in jeans e canotta, le mani dietro la nuca e una sigaretta che gli pende dalle labbra. Gli scatti di Ritts, del tutto casuali perché nati all’improvviso dopo essersi fermati presso una stazione di servizio a cambiare una ruota, fanno il giro del mondo e gli portano le prime commissioni
La direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, intuisce il suo grande talento e lo spinge a lavorare per la sua rivista, assieme a giovani talenti dell’epoca come Bruce Weber, Steven Meisel e Peter Lindbergh. Gli anni ottanta e novanta sono dominati dalla sua fotografia glamour e dallo stile ricercato, finalmente non più femminile ma che dona un grande risalto anche alla figura maschile, offrendo all’obiettivo uomini torniti e in pose plastiche, ispirate alla scultura dell’antica Grecia.
Uno stile ricercato, un bianco e nero elegante, che ritrae donne volitive e uomini “vulnerabili”. Nudi maestosi, corpi flessuosi e atletici, figure che appaiono moderne ma classiche allo stesso tempo, spesso ritratte nella luce solare della sua amata California e nelle sue location preferite come il deserto o in riva all’oceano. Ritts gioca nell’evocare la sensualità tattile, mostrando corpi ricoperti di sabbia, velati in tessuti trasparenti, esposti sotto cascate d’acqua. I corpi fotografati da Ritts riempiono lo spazio con geometrie ricercate, spesso erotiche ma mai volgari, sensuali nel loro sottendere una sottile complessità psicologica. La sua è un'estetica di tipo minimalista ed essenziale, mai banale, basata sulla padronanza della composizione e sull’uso della luce naturale. "Quando osserviamo le sue foto è subito chiaro il suo amore per l’ambiente naturale che lo circondava e per alcuni aspetti della sua Los Angeles, come lo stile “old Hollywood” e la cultura del corpo" afferma Paul Martineau, curatore della mostra a lui dedicata al Getty Center.
L’elenco delle celebrità da lui ritratte è lunghissimo. E’ il caso però di ricordare gli intensi ritratti in bianco e nero di Nelson Mandela, Julia Roberts, George Clooney, Tom Cruise, Elton John, Isabella Rossellini, Brad Pitt, Nicole Kidman, Jack Nicholson, Enrique Iglesias, Dustin Hoffman, Mel Gibson, Mick Jagger, Clint Eastwood ed Elizabeth Taylor.
Nel 1984 debutta nel mondo della musica, iniziando la sua lunga collaborazione con Madonna scattando le foto per il film Cercasi Susan Disperatamente. E’ sua la famosa copertina dell’album True Blue, del 1986. L’immagine è un’auto-citazione della foto precedentemente scattata a Olivia Newton-John per il suo album Physical del 1981, ed è una delle immagini più riconoscilbili della cantante.
«Non credo assolutamente che la fotografia sia morta. Trovo stimolanti le possibilità offerte dall’elaborazione digitale. Credo che la gente vada in cerca di immagini che comunicano sentimenti: e le foto digitali sono spesso più forti e reali di quelle tradizionali».
Non esiste alcuno standard, nessuna formula preconfezionata nei ritratti di Ritts. Per ognuno, il fotografo inventava una creazione originale e semplice, tagliata su misura, folgorante e perfetta. E per ognuno di loro, esattamente come è avvenuto per le cinque supermodelle della sua foto forse più celebre, Ritts realizzava una creazione autonoma.
Al termine di una lunga e sfolgorante carriera, Herb Ritts, la cui salute era ormai precaria da diverso tempo, muore a cinquant’anni, nel dicembre 2002 per gravi complicazioni polmonari, probabilmente affetto da AIDS, anche se questa circostanza è sempre stata smentita dai familiari. Personaggio discreto, raffinato e poco interessato alla mondanità, Herb Ritts continuò a lavorare fino a pochi giorni prima della morte e si impegnò molto in opere umanitarie.
“Credo che la gente vada in cerca di immagini che comunicano sentimenti“, ha dichiarato.
“Posso solo sperare che anche fra molto tempo chi guarda le mie immagini riesca a emozionarsi.”
A cura di Emanuele Davi