Intervista a Jacek Soltan
Ritornare, tornare da dove si è partiti, da se stessi, riappropriarsi del tempo e dello spazio, dei propri ritmi, concedersi una pausa per motivi personali e poi riprendere il cammino da dove lo si è sospeso, mai interrotto, all’interno della propria vita professionale e creativa. Catturare l’eco di chi abbiamo di fronte a noi, ritrovare in un gesto, in uno sguardo la sua anima e le sue azioni, quel che è stato ed ora continua ad essere.!
Quale linguaggio permette di fare mille ed un viaggio attraversando le vite altrui, finendo per farne parte per un impercettibile istante, catturandolo, fissandolo per sempre nel nostro immaginario e nella nostra esperienza collettiva come società? La fotografia.
Noi siamo la nostra memoria e quella altrui si trasforma in un album fotografico di grande valore. La fotografia è il linguaggio elettivo della memoria, sia personale che universale. I primi esempi di fotografia li troviamo impressi sulle pareti delle caverne dove abitavano i nostri antenati, attraverso segni lasciati da mani abili e pazienti per tramandare la propria esperienza e conoscenza, reale ed immaginifica.
Jacek Soltan conosce da sempre questo linguaggio, ha fatto sua una tecnica impareggiabile con l’uso di luci ed ombre che trasmettono quel che vede, sente, conosce, riconosce. Nei volti altrui impara a leggere storie sia ordinarie che straordinarie nella loro quotidiana evoluzione, nei suoi scatti finisce per intimidire e donare euforia perché essere consapevoli che qualcuno ci guarda come sa far lui è una rassicurante certezza ed mistero allo stesso tempo. Egli Sa unire alla sua professionalità una creatività che sta al passo con le esigenze di un progetto preciso, di un obiettivo, di un lavoro in interni od in esterni, unendo la curiosità verso l’altro con la conoscenza e l’analisi profonda di chi ha di fronte a lui.
Osservate le sue opere, nei ritratti troverete sempre un gesto, un muscolo del viso, del collo, del busto, un cenno od un dettaglio che saranno determinanti per imparare a vedere con occhi suoi quel che il soggetto ritratto decide di trasmettere a lui,di conseguenza anche a noi che fruiamo di quest’opera. Un istante ed un’intera vita che si svela, si racconta, che finisce per interpretare il meglio di se stessa, ciò che più ama e riconosce in sè.
Nelle sue immagini riconoscerete sguardi taglienti, mani che parlano, occhi chiusi che sorridono distendendo le rughe d’espressione dell’intero volto, uomini apparentemente d’acciaio simili a creta, donne che paiono farfalle trasformarsi in un diamante durissimo e brillante di luce propria, ritroverete i resti del bozzolo di una farfalla che ha già dispiegato le ali, l’elmo in mano e la corazza aperta di chi ha dovuto recitare da sempre la parte del più forte, chi ama la musica e la trova in se stesso. Questo straordinario autore fine conoscitore ed amante della musica comprende la delicatezza struggente dell’animo umano e sa raccontarlo in ogni suo scatto. J.S. è un fotografo che sa tradurre gli infiniti linguaggi del corpo e della mente apparentemente senza alcuno sforzo, con fine maestria ed empatia, con abile tecnica e conoscenza del mezzo usato, è un artista e non solo un estensione del suo obiettivo fotografico.
Vi perderete nel gioco di luci ed ombre che animano i suoi ritratti perché osservando quotidianamente la straordinarietà della vita ed i suoi protagonisti come pure i comprimari, la gente che cammina ed incontriamo per strada, sul lavoro, in casa, ascoltando la magia della voce umana e di quella gestuale del corpo, questo autore coltiva un allenamento mentale e sensoriale superbo per qualità e per intenti.
Qualsiasi situazione si presenti egli mantiene allenata la percezione dell’altro e dell’istante in cui ci ha permesso di sintonizzarci con lui, di quel preciso momento in cui noi gli abbiamo aperto tutte le porte per riconoscerci, trasformando tale incontro e contatto un’energia tangibile e riconoscibile nei suoi scatti.
J.S. sa fotografare e riconoscere l’energia emessa da un sé libero di manifestarsi e di esprimersi, di saltare da un tempo all'altro come di chiudere gli occhi per concentrarsi in uno spazio ben definito, di essere implacabile e duro come pure malleabile e disponibile a farsi svelare e guardare.
Troverete mille volti famosi che sembrano aver desiderato da sempre di essere sublimati e catturati in uno scatto fotografico di J.S. perché la sua professionalità cesella e cattura tutto e tutti, ci si sente disponibili a mettere in discussione il tempo e la sua implacabile suddivisione ed organizzazione, perché tale fattore dell’esistenza umana grazie a J.S. non sarà mai una camicia di forza ma una seconda pelle da indossare. Egli ci permette di scoprire la nostra vera natura in una sala di posa, in uno studio improvvisato, in uno spazio tempo per cui il rapporto di causa ed effetto sono annullati dall'interazione tra due individui. Riconoscerete volti famosissimi ma li guarderete come se fosse la prima volta in cui li avete incrociati. Tale è il miracolo che una buona fotografia traduce in conoscenza e fascinazione,tutto questo ed altro ancora troverete nelle immagini di questo straordinario autore.
Pensate che ciò sia tutto? Scoprirete di essere solo all'inizio di una bellissima avventura, usando gli occhi finirete per acuire ed esercitare anche gli altri sensi. Nato a Varsavia e giunto in Italia nel 1973, avrebbe dovuto diventare un geometra od un architetto e se ci pensate bene ha mantenuto tali aspettative anche se indirizzando tali abilità e conoscenze verso il volto e la natura umana nel suo complesso. Le sue composizioni sono perfette e contengono una geometria equilibrata di forme e di spazi, l’architettura dei volti finisce per raccontarci quella dell’anima che li riveste. J.S. si è dedicato dal 1984 in poi a collaborare con diverse, importanti riviste italiane ed internazionali. Ha perfezionato la sua arte nei ritratti, lavorando anche per case discografiche e agenzie di pubblicità. Ha vissuto e lavorato a Parigi, successivamente ad Amsterdam viaggiando e realizzando diversi reportage e ritratti di personaggi famosi sotto il profilo artistico. J.S. ha unito la creatività dell’Uomo Europeo che conosce diverse lingue, la musica, frequentando il conservatorio per cinque anni, l’arte ed il teatro, costruendosi un patrimonio culturale sfaccettato e poliedrico fino a fondere in tutto ciò la passione e l’istinto dell’uomo appartenente alla cultura mediterranea. E' riuscito ad unire le caratteristiche dei pittori impressionisti a quelle degli espressionisti, amalgamare in un’alchimia perfetta diverse sostanze e qualità, diverse molecole di elementi apparentemente incompatibili fra loro. Fotografo, scrive con la luce e le ombre raccontandoci chi siamo, da dove veniamo e sopratutto svelandoci dove vogliamo dirigerci. Un fotografo nato poco distante da lui disse un giorno: “ Una buona fotografia è un miracolo”; ebbene, se i miracoli esistono li possiamo trovare nelle immagini di J.S. Non smette mai di guardarsi intorno, camminando scruta nei nostri volti, incontrandoci per un breve istante o soffermandosi su come ci muoviamo, camminiamo, guardiamo, sorridiamo, curioso della natura umana e pertanto fine conoscitore della stessa lui fotografa il suo/nostro tempo attraverso i volti, le atmosfere, le idee di chi lo abita e lo vive.
Egli ha imparato a riconoscere in ogni nostro gesto una firma, un quid che ci caratterizza come esseri viventi, come animali sociali e come soggetti individuali consapevoli in modo preciso di noi stessi fino al punto di concedere che anche altri esseri viventi possano condividere le nostre stesse sicurezze ed insicurezze, imparando a farci guardare da chi come J.S. vede e va oltre quel che la superficie significante di un volto esprime. Ci vuole allenamento, tecnica, abilità, pazienza, ci vuole un occhio allenato insieme a tutti gli altri sensi, ci vuole passione, curiosità, stupore, professionalità, amore verso la natura umana e le sue infinite sfaccettature.
Vi consiglio di seguire i suoi lavori, grazie anche ad una mostra che si terrà a breve dal 15 settembre 2016 a Lernia, provincia di Lecco, presso Ristorante Sottovento ( Via Imbarcadero n. 3, inaugurazione alle ore 19:30), per approfondire la vostra conoscenza verso un autore che quando vi guarda riesce a spogliarvi non dell’anima o del cuore ma di ogni dubbio su quel che siete e volete mostrare agli altri di essere, lasciandovi liberi di interpretare al meglio voi stessi.
Sue opere sono presenti in numerose collezione private e pubbliche.
Nato a Varsavia. in Polonia, attualmente vive sul Lago di Como.
Paola Palmaroli
Ritratto di Liza Minelli
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ritratto di Tilda Swinton
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