Critica di Clizia Orlando
Artista di acuta sensibilità espressiva Claudia Steger individua quale principale referente della sua arte il sembiante femmineo. La variegata carrellata di ritratti presentati in mostra traduce nella raffinata dialettica compositiva un susseguirsi di definizioni fisionomiche, focalizzate nell'intensità coinvolgente degli sguardi, a cui fa da contrappunto una quasi monocromatica e impalpabile scelta cromatica. L'impianto compositivo costruito su di un rarefatto sovrapporsi di velature, racconta in tono sussurrato riflessioni e sentimenti: sensuali palpiti emotivi si contrappongono a stati d'animo di sospesa e confidenziale intonazione malinconica. La pittrice stende il colore con gesto leggero e sicuro, stemperando lo sviluppo della visione nell'alternarsi di linee scandite nell'essenziale definizione del tratto: i profili si svelano sulla tela quale metafora di pensieri in divenire. Con la stessa evanescenza di utilizzo del pigmento Claudia Steger tratteggia nudi dalle forme morbide e rassicuranti, a volte criptici perché colti di spalle, mentre si apprestano con incedere lento ad abbandonare la scena o individua quali protagonisti del dipinto particolari architettonici, che si caricano di suggestioni simboliche a cui si affiancano quadri che racchiudono con intima affettività pedaggi dal sapore onirico avvolti in una magica, quasi fiabesca atmosfera silente.
Clizia Orlando [Critica d'Arte]
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