Critica di Elena Colombo
"L'essenza della donna è un abbandono sotto forma di resistenza" diceva il filosofo danese Søren Kierkegaard. Le opere di Claudia Steger sembrano l'esemplificazione grafica di questa teoria, delineando la complessità degli stati d'animo femminili con un delicato gioco di chiaroscuri. I profili nascono dagli sfondi monocromi e si fondono con i colori pastello, rappresentando emozioni e sentimenti cangianti come la luce del giorno e richiamando un insieme di purezza e spontaneità che ricordano l'approccio fiabesco dell'illustrazione. Sono ritratti a metà tra il trascendente e il quotidiano, la sensualità e l'ingenuità, in cui a volte il sapore inedito dell'esotico si stempera nella semplicità dei tratti comuni. Gli occhi sono la cifra principale di un codice condiviso, grandi e dilatati, sono lo specchio espressivo dell'anima profonda, riflessione ardente di un linguaggio intimo e facilmente riconoscibile. L'artista utilizza una grammatica istintiva in cui i diversi elementi assumono una forte valenza emotiva , sublimandosi nella dimensione figurativa e in una varietà di forme e stili. Le matite carezzano guance pallide e colli lunghi, in omaggio ad Amedeo Modigliani mentre un'intensità corposa, quasi tattile incarna il pensiero che si libra verso un cielo onirico e suggerito. Si tratta di una trasposizione che colloca la femminilità su un piano metaforico, secondo un paradigma narrativo che richiama l'universo simbolico dei romanzi di Haruki Muratami. E' così che il piccolo mondo soggettivo si apre leggermente per comprendere i dettagli di un ambiente noto: la luce tremante del sole e i paesaggi diluiti, quasi liquidi, che sembrano emergere dai ricordi, con la malinconia del periodo blu di Picasso. E' la descrizione diafana della "stanza tutta per sé" di cui parlava Virgina Woolf nel suo brillante discorso sull'emancipazione. In questo senso la fragilità si percepisce persino nelle sottili imperfezioni della superficie - che si fanno raffinate della pittura classica. il corpo è una base plastica che si svela con assoluta semplicità, mostrando il riflesso dell'interiorità.
Elena Colombo [Critica d'Arte]
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