Intervista alla pittrice toscana Andreina Guerrieri
Intervista fatta dal giornalista Maurizio Piccirillo
Di Andreina Guerrieri, artista autodidatta fiorentina, colpisce il senso di leggerezza nel colore che ti rapisce anche per la vivacità del segno. Pittrice permanente presso la Galleria Rosso Cinabro, negli anni ha partecipato a varie mostre in giro per l’Italia, raccogliendo ottime critiche e attestazioni. Di lei è giusto ricordare anche l’illustrazione di copertina del libro “Developing CDM Projects in the Western Balkans” di Massimiliano Montini per le Edizioni Springer. In questi giorni l’ho incontrata e le ho fatto alcune domande: Andreina, quando si è resa conto di avere un trasporto verso l’arte e la pittura. Da adolescente prima, poi dopo un lungo periodo di interiorizzazione di amore per il colore e per le “forme trasformate” la mia vocazione artistica ha iniziato a traboccare all’esterno e ormai da molti anni dipingere e/o disegnare è diventata una necessità. Quali sono le sue fonti d’ispirazione e qual è il messaggio che vuol trasmettere con i suoi dipinti. La mia fonte di ispirazione è una sorta di Giano bifronte: da una parte i colori meravigliosi della campagna toscana – il verde in ogni sua sfumatura per esempio – dall’altra la ricerca del sé che ti porta quasi ad un rovello di discesa nel tuo io profondo. Una sorta di naturalismo che supporta il desiderio di elevazione. Vorrei prima di tutto trasmettere pacificazione ma anche forza e invito ad ognuno a cercare la ricchezza grande che è in noi e che si può trovare anche guardando lasciandosi andare – se poi a qualcuno i miei colori danno gioia – evviva. Firenze è una città fondamentale per la cultura, come vede la situazione attuale dell’arte e dell’ambiente fiorentino? Pur essendo la forza di Firenze legata al suo immenso patrimonio artistico che si propone senza confini spazio temporali, da fruitrice mi piace sottolineare anche “la modernità” della città. Mi riferisco, tra l’altro, allo stupendo museo Novecento che invito tutti a visitare o a rivisitare per i Maestri le cui opere fanno vibrare di commozione o di straniamento e che ti fanno tornare sui tuoi passi per ri appropriartene (Fontana, Casorati, Vedova solo per citarne alcuni). E, in una sorta di continuum, la mostra alla fondazione Strozzi su Bill Viola, per esempio, particolarmente legato a Firenze vuole creare una specie di “dialogo tra antico e contemporaneo” e, perché no, anche le mostre che pur non godendo di spazi espositivi istituzionali danno tuttavia conto della passione di Firenze per l’arte. Quali sono i suoi programmi futuri? Poiché ho la fortuna di vivere nella campagna toscana, continuare a trasporre le sue suggestioni nei miei lavori che, al momento, sono anche finalizzati alla creazione di una serie di etichette per vino.
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto