Recensione al dipinto " Sogno della Principessa "
Bellissimo riesce a “trasfigurare” una visione ottica in una rappresentazione quasi onirica e simbolica. E opera di fatto una “traslazione” dall’ambito di una visione realistica verso l’area della pura “percezione” sensoriale, cioè rielaborando quella visione del vero secondo le proprie sensibilità estetiche. Questa visione ottica, fatta di piani prospettici, di luci e di ombre, di profondità, e perciò di distanze reali, diviene allora una specie di griglia cromatica, che le tinte solo apparentemente piatte (uno sguardo più ravvicinato evidenzia l’esistenza di un’orditura) traspongono su di un piano quasi bidimensionale (a seconda dei periodi creativi). Complimenti
Caterina De Luca [Docente Accademia delle belle arti di Palermo]
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